lunedì 17 aprile 2017

Caorle 2015 - L'esperienza di Benedetta


Nell’estate del 2015 il campo estivo di ASBI VENETO si è svolto al Villaggio San Francesco a Caorle. Era la prima volta che dormivo in un campeggio anche se, per il nostro gruppo, l’associazione aveva riservato dei “cottage” (casette in muratura inserite in un bel parco pieno di verde). Guerrino (il presidente di Asbi Veneto) appena arrivati ci ha detto che un “campo” così numeroso non lo aveva mai organizzato. Infatti, eravamo ben 19 ragazzi/e con spina bifida e  11 accompagnatori tra infermieri e animatori/volontari.  Le giornate passavano tra una mattinata in spiaggia e una partita di basket o di tennis al pomeriggio ma non mancavano anche momenti di confronto tra di noi senza però perdere quel clima di “leggerezza”… di vacanze estive!  Tutti i giorni si pranzava e cenava al ristorante del villaggio e che sorpresa sentire parlare “bresciano” (Guerrino abita in provincia di Brescia) da parte dei titolari del ristorante “Maxim”! Con nostra grande sorpresa, per la prima volta, le sere del campo estivo non erano “organizzate” ma eravamo liberi! Liberi di girare per l’immenso campeggio, liberi di “nasconderci” nel parco, liberi di ritrovarci in uno dei cottage con musica accompagnata da vari stuzzichini.  Patatine e salatini non mancavano mai neanche nel cottage del Presidente dove, con la scusa di interminabili partite a carte, i volontari facevano il resoconto della giornata e organizzavano le attività del giorno dopo. Come detto il villaggio era grandissimo, ed al suo interno oltre alle piscine e ai campi sportivi c’erano anche diversi bar (anche in spiaggia), il Teatro e pure una Discoteca!  





La finalità di questo campo, nelle intenzioni dell’associazione e del suo Presidente, è stata quella di renderci più responsabili nelle nostre azioni, (la sveglia mattutina non forzata, la pulizia del “cottage”, il rispetto degli orari), ma anche imparare a convivere in appartamento (il cottage era composto infatti da una veranda, da due camere e da una cucina) con altre persone rispettandosi e aiutandosi a vicenda nelle operazioni quotidiane. Questo campo mi ha mostrato ancora una volta il bel rapporto che si instaura tra noi ragazzi durante queste  settimane. Anche a Caorle, naturalmente, ci sono stati momenti “difficili” nelle nostre convivenze, tra piccoli dispetti e gelosie,  ma con il buon senso e confrontandoci con i volontari riuscivamo, in breve tempo, a far tornare il sorriso sui ragazzi che se l’erano presa per qualche incomprensione. Il campo, anche in questi casi, ci ha insegnato che, dopo il divertimento, bisogna anche sistemare o meglio ripristinare le cose al loro stato iniziale.
Lo stesso come gestire un appartamento e/o fare le pulizie! Fino a quei giorni fare le pulizie mi era sempre sembrato difficile per me che sono in carrozzina (anche perché mi tornava comodo a casa) ma ho visto come con il “metodo” giusto o meglio adattato alla mia condizione si riesce a fare tutto! (o quasi). All’inizio quando provavo a spazzare a terra dopo pochi minuti la scopa era a terra perché non sapevo gestire il movimento della carrozzina e della scopa contemporaneamente! Con il tempo poi ho trovato il mio “metodo”. Concludo i miei ricordi di quel campo con una fotografia: “la carolina”, la bicicletta noleggiata dal “capo” per seguire tutti i nostri spostamenti. Cosi anche lui aveva…. “le ruote”.




Invito i ragazzi della nostra associazione a partecipare a questi campi estivi. Si impara a confrontarsi con gli altri, a non scoraggiarsi alle prime difficoltà ma anche  a migliorare la qualità della propria vita anche nei piccoli gesti quotidiani.


E ricordatevi sempre… INSIEME SI PUO’!



Nessun commento:

Posta un commento