Nell’estate del 2015 il campo estivo di ASBI VENETO si è
svolto al Villaggio San Francesco a Caorle. Era la prima volta che dormivo in
un campeggio anche se, per il nostro gruppo, l’associazione aveva riservato dei
“cottage” (casette in muratura inserite in un bel parco pieno di verde).
Guerrino (il presidente di Asbi Veneto) appena arrivati ci ha detto che un
“campo” così numeroso non lo aveva mai organizzato. Infatti, eravamo ben 19 ragazzi/e
con spina bifida e 11 accompagnatori tra
infermieri e animatori/volontari. Le
giornate passavano tra una mattinata in spiaggia e una partita di basket o di
tennis al pomeriggio ma non mancavano anche momenti di confronto tra di noi
senza però perdere quel clima di “leggerezza”… di vacanze estive! Tutti i giorni si pranzava e cenava al
ristorante del villaggio e che sorpresa sentire parlare “bresciano” (Guerrino
abita in provincia di Brescia) da parte dei titolari del ristorante “Maxim”!
Con nostra grande sorpresa, per la prima volta, le sere del campo estivo non
erano “organizzate” ma eravamo liberi! Liberi di girare per l’immenso
campeggio, liberi di “nasconderci” nel parco, liberi di ritrovarci in uno dei
cottage con musica accompagnata da vari stuzzichini. Patatine e salatini non mancavano mai neanche
nel cottage del Presidente dove, con la scusa di interminabili partite a carte,
i volontari facevano il resoconto della giornata e organizzavano le attività
del giorno dopo. Come detto il villaggio era grandissimo, ed al suo interno
oltre alle piscine e ai campi sportivi c’erano anche diversi bar (anche in
spiaggia), il Teatro e pure una Discoteca!
La finalità di questo campo, nelle intenzioni dell’associazione
e del suo Presidente, è stata quella di renderci più responsabili nelle nostre
azioni, (la sveglia mattutina non forzata, la pulizia del “cottage”, il
rispetto degli orari), ma anche imparare a convivere in appartamento (il
cottage era composto infatti da una veranda, da due camere e da una cucina) con
altre persone rispettandosi e aiutandosi a vicenda nelle operazioni quotidiane.
Questo campo mi ha mostrato ancora una volta il bel rapporto che si instaura tra
noi ragazzi durante queste settimane.
Anche a Caorle, naturalmente, ci sono stati momenti “difficili” nelle nostre
convivenze, tra piccoli dispetti e gelosie,
ma con il buon senso e confrontandoci con i volontari riuscivamo, in
breve tempo, a far tornare il sorriso sui ragazzi che se l’erano presa per
qualche incomprensione. Il campo, anche in questi casi, ci ha insegnato che,
dopo il divertimento, bisogna anche sistemare o meglio ripristinare le cose al
loro stato iniziale.
Lo stesso come gestire un appartamento e/o fare le pulizie! Fino
a quei giorni fare le pulizie mi era sempre sembrato difficile per me che sono in
carrozzina (anche perché mi tornava comodo a casa) ma ho visto come con il
“metodo” giusto o meglio adattato alla mia condizione si riesce a fare tutto!
(o quasi). All’inizio quando provavo a spazzare a terra dopo pochi minuti la
scopa era a terra perché non sapevo gestire il movimento della carrozzina e
della scopa contemporaneamente! Con il tempo poi ho trovato il mio “metodo”. Concludo
i miei ricordi di quel campo con una fotografia: “la carolina”, la bicicletta
noleggiata dal “capo” per seguire tutti i nostri spostamenti. Cosi anche lui
aveva…. “le ruote”.
Invito i ragazzi della nostra associazione a partecipare a
questi campi estivi. Si impara a confrontarsi con gli altri, a non scoraggiarsi
alle prime difficoltà ma anche a
migliorare la qualità della propria vita anche nei piccoli gesti quotidiani.
E ricordatevi sempre… INSIEME
SI PUO’!
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